Vaccinazione antiinfluenzale
La campagna di vaccinazione antiinfluenzale 2014/15 parte il 17 novembre, per finire il 31 dicembre.
Chi rientra nelle categorie a rischio può vaccinarsi il lunedì e il venerdì dalle 8.30 alle 11.00 (come una normale visita di ambulatorio) e i pomeriggi dal lunedì al giovedì dalle 16.30 alle 17.00 (prima che inizino le visite per appuntamento).
Informazioni sintetiche sulla vaccinazione antiinfluenzale
L’influenza è una malattia provocata da un virus, si trasmette per via respiratoria e si ripete, sotto forma di epidemia, ogni anno, nella stagione autunnale e invernale.
Rispetto ad altre infezioni respiratorie virali, come il comune raffreddore, l’infezione influenzale può provocare una malattia seria e indurre complicazioni soprattutto in persone particolarmente vulnerabili, come gli anziani, o persone di qualunque età affette da patologie croniche.
La vaccinazione è al momento attuale lo strumento di prevenzione della malattia influenzale più semplice ed efficace e ogni anno viene confezionato un nuovo vaccino, in grado di difendere l’organismo da un virus che, di anno in anno, può modificare le proprie caratteristiche.
Il vaccino antinfluenzale è tanto più efficace quanto maggiore è la corrispondenza tra i ceppi virali che lo compongono e i ceppi virali circolanti.
Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino alla fine di dicembre. La vaccinazione viene generalmente somministrata nel periodo che precede l’epidemia influenzale, e in un’unica dose.
L’efficacia del vaccino, valutata da numerose ricerche su diversi gruppi di persone, è stata ripetutamente dimostrata. In alcuni casi può non evitare del tutto la malattia, ma è generalmente in grado di prevenirne le complicanze riducendo sensibilmente la gravità del quadro clinico.
Sono attualmente disponibili in commercio i seguenti tipi di vaccino:
- Vaccino contenente solo gli elementi superficiali del virus (a subunità)
- Vaccino costituito da virus “frammentati” (split virus)
- Vaccino a subunità potenziato (adiuvato con MF59, specifico per gli anziani, e virosomiale, dai 6 mesi in poi)
- Vaccino split intradermico, indicato nella profilassi dell’influenza degli adulti (≥ 18 anni) e degli anziani
Il vaccino viene iniettato sotto controllo medico, per via intramuscolare o intradermica, nella sede del braccio o della coscia. I primi due tipi di vaccino sono abitualmente utilizzati per coloro per i quali esiste una specifica indicazione alla vaccinazione e anche per qualsiasi cittadino che intenda proteggersi dalla malattia. L’uso della terza tipologia è invece raccomandato limitatamente ai soggetti in cui il rischio di complicanze è particolarmente elevato per condizioni di salute che possono compromettere l’efficacia della risposta immunitaria. La quarta tipologia sfrutta i particolari meccanismi immunitari che si attivano nel derma (pelle) e potenziano la risposta immunitaria anche nei soggetti poco rispondenti alla somministrazione intramuscolare. In questo ambulatorio vengono utilizzati vaccini del 3° tipo.
La vaccinazione non provoca generalmente alcun disturbo. In alcuni casi possono verificarsi alcuni inconvenienti, generalmente di lieve entità, come:
- reazioni locali, come arrossamento e gonfiore nella sede di iniezione
- reazioni generali, come febbre, malessere, dolori muscolari che scompaiono in 1-2 giorni (più frequenti nelle persone mai vaccinate in precedenza)
In casi molto rari si possono verificare:
- reazioni allergiche rappresentate da orticaria e asma e, nei casi più gravi, da reazione anafilattica. Queste ultime possono comparire in soggetti allergici alle proteine dell’uovo in quanto i vaccini sono prodotti coltivando il virus in uova embrionate di pollo
- diminuzione transitoria delle piastrine, nevralgie e disturbi neurologici
Le uniche controindicazioni vere alla vaccinazione sono rappresentate da:
- età inferiore ai 6 mesi;
- pregresse reazioni di tipo anafilattico alle proteine dell’uovo o ad altri componenti del vaccino;
- severe reazioni a vaccino antinfluenzale nel passato;
- sindrome di Guillain Barré manifestatasi entro 6 settimane dalla somministrazione di vaccino antinfluenzale.
La vaccinazione antinfluenzale deve essere rimandata in caso di malattia febbrile in atto.
Nel caso di comparsa di effetti secondari è opportuno consultare il medico di famiglia o il medico del Servizio che ha effettuato la vaccinazione.
Nota bene:
il vaccino antinfluenzale offre una protezione specifica esclusivamente nei confronti del virus dell’influenza, per cui durante il periodo invernale possono insorgere malattie respiratorie acute, provocate da altri virus o da batteri, anche in soggetti vaccinati contro l’influenza.
Categorie considerate a rischio di complicazioni dell'influenza o a cui è raccomandato il vaccino
Per la presenza di patologie:
- malattie croniche respiratorie: asma bronchiale, bronchite cronica, enfisema polmonare, fibrosi cistica, ...
- malattie metaboliche: ad esempio diabete mellito
- malattie cardiovascolari: cardiopatie congenite, precedente infarto, angina pectoris, valvulopatie mitraliche o aortiche, precedente ictus cerebrale, scompenso cardiaco, ...
- malattie renali croniche con insufficienza renale
- malattie croniche del fegato: cirrosi epatica, gravi epatopatie croniche, ...
- malattie infiammatorie croniche: artrite reumatoide, connettiviti, morbo di Crohn, colite ulcerosa, ...
- malattie immunitarie o ematologiche: AIDS, anemie congenite, malattie che comportano ridotta produzione di anticorpi, malattie in cura con cortisonici o immunosoppressori, ...
- malattie neuromuscolari che comportino il rischio di aspirazione
- persone affette da neoplasia
Per altre condizioni:
- persone di oltre 65 anni, anche in buona salute
- donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
- obesità (indice di massa corporea maggiore di 30)
- bambini nati gravemente pretermine (fino alla 32° settimana)
- familiari, personale di assistenza o persone a frequente contatto di malati ad alto rischio
- minori che vivono in comunità o istituzionalizzati
Altre persone a cui si raccomanda la vaccinazione:
-
operatori sanitari (medici, infermieri, farmacisti, personale delle comunità alloggio, personale di assistenza o di supporto nei servizi interni correlati: mense, pulizie, lavanderia, ecc);
-
operatori di servizi essenziali (vigili del fuoco, forze di polizia, protezione civile, donatori di sangue, ecc).